Fuoriclasse: la scuola che diventa visione.
Come spesso accade nella nostra scuola, c’è stato un pomeriggio, in cui la creatività ha camminato leggera tra le aule, e la memoria ha preso la forma di un sorriso condiviso.
Questo in particolare, si chiama FUORICLASSE, ed è accaduto il 10 aprile, quando le porte si sono aperte non solo ai genitori, ma anche a un’idea più ampia di scuola: luogo vivo, sensibile, capace di restituire bellezza.
I bambini hanno mostrato le loro creazioni, semplici caffettiere, trasformate in segni. Piccoli gesti messi insieme con cura, con pazienza. Come si fa con la poesia: prendere l’ordinario e accenderlo di significato.
Una merenda in cortile: gelato per i più piccoli e focacce per gli adulti. Ma ciò che davvero ha nutrito tutti è stata la possibilità di: stare, osservare, ascoltare...
In una sala, le luci si sono abbassate e sono apparsi Carmencita e Caballero, portando i più piccoli nel tempo del Carosello. E per un istante, la meraviglia ha unito generazioni diverse in uno stesso silenzio.
Fuoriclasse è stato questo: un tempo altro, dove il passato dialoga, con gentilezza, con il presente, dove l’arte incontra l’infanzia, la scuola incontra il quartiere: che ha ospitato le nostre opere nei giorni precedenti, trasformando le vetrine in finestre sulla creatività.
P.S. Le foto che seguono rappresentano solo una selezione simbolica delle tante opere realizzate. Tutti i manufatti creati dai bambini sono stati esposti durante l’evento e hanno contribuito a rendere FUORICLASSE un momento davvero speciale.
Pubblicato il 18-04-2025